I Cachi

Ed ecco che per la sezione “frutta dalla A alla Z” e soprattutto di stagione, vi presento un fantastico frutto: il cachi.
Il cachi (kaki) è il frutto di un particolare albero, di origine orientale molto antico, assai diffuso in Giappone e in Cina. Tipico della stagione autunnale, arriva sulle nostre tavole a partire dalla seconda metà di settembre fino almeno a tutto novembre.
La sua polpa è dolce e morbida, il sapore delicato e gustosissimo .
Il kaki apporta circa 272 kJ (65 kcal) per 100 g. E’ un frutto ricco di 
zuccherivitamine e sali minerali, caratteristiche che ne fanno un alimento che: da energiadisintossicatonifica e protegge (grazie alla sua preziosa azione antiossidante) da malattie e invecchiamento precoce.

Proprietà nutritive
Il cachi è un frutto che a completa maturazione contiene elevate quantità di zuccheri semplici, assorbiti immediatamente dall’organismo umano, principalmente sotto forma di fruttosio e glucosio. Questo lo rende poco indicato a chi abbia problemi di obesità o diabete.

E’, tra i frutti autunnali, il più ricco in beta-carotene, potente antiossidante che protegge dalle malattie cardiovascolari, da alcuni tipi di tumore e rafforza del sistema immunitario.
Il beta-carotene è anche precursore della vitamina A, necessaria al nostro organismo per la protezione della pelle e delle mucose, per l’accrescimento osseo, dei denti, di unghie e capelli.
Il cachi contiene buone quantità di vitamine C e P, utili a prevenire le malattie da raffreddamento e a dare maggior elasticità a vene e capillari.
Il cachi è ricco di fibre, utili alla funzionalità intestinale e particolarmente indicate in caso di stipsi.

Nel cachi sono ben rappresentati sali minerali come:
– 
potassio, indispensabile per la regolarizzazione del pH sanguigno, della pressione arteriosa e dell’attività muscolare
– 
calcio, importantissimo per le ossa;
– 
fosforo, necessario come il calcio per le ossa ed essenziale componente di importanti catene proteiche e lipidiche;
– 
selenio, altro antiossidante prezioso per contrastare malattie e invecchiamento.
Il cachi contiene inoltre buone quantità di 
ferrocalcioramemanganese e magnesio.
Un discorso a parte meritano i 
tannini, astringenti naturali, maggiormente presenti nel frutto non ancora maturo: questo fa si che consumare i cachi quando la polpa è ancora soda lo rende particolarmente astringente (tipica la sensazione di bocca ‘legata’), mentre a piena maturazione quando la polpa si fa gelatinosa, regola la funzione intestinale.
Le sostanze contenute nella polpa del cachi, quali tannini, potassio e calcio, rendono questo splendido frutto un ottimo rimedio per combattere le 
astenie derivanti da un cattivo funzionamento del fegato (straordinario: l’astenia è una sindrome da stanchezza caratteristica della stagione autunnale, l’autunno ci offre frutti e semi oleosi che aiutano a combattere con i loro preziosi equilibri nutrizionali questa sindrome).
I cachi, per il loro contributo energetico e in potassio, sono particolarmente indicati per 
bambini, persone che svolgono attività sportiva e per le sue qualità di ricostituente nei casi di debilitazione, inappetenza e convalescenza.
Si noti che un colore come l’arancione viene percepito anche dal nostro cervello come stimolante e possa contribuire all’attivazione dei meccanismi dell’appetito. Hanno azione rinfrescante, emolliente, regolatrice delle funzioni intestinali e 
depurativa, in particolare per quanto riguarda le tossine immagazzinate dal fegato. Inoltre i cachi hanno un’efficace funzione diuretica e stimolano l’organismo a liberare i liquidi in eccesso. Una semplice cura depurativa e per la protezione del fegato consiste nell’assunzione di un cachi al giorno, possibilmente a digiuno o comunque lontano dai pasti principali, da protrarre per tutta la stagionalità del frutto. Per contrastare la ritenzione idrica sarà sufficiente osservare l’accortezza di assumere il cachi al mattino a digiuno qualche minuto prima della colazione.

 

 

 

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